Immaginatevi cento concorrenti che, contemporaneamente, si sfidano a colpi di mortaio per preparare il pesto più buono del mondo. Immaginatevi i profumi, i colori, i sapori. Immaginatevi anche le lingue e gli accenti. Perché tra questi aspiranti Cavalieri del Basilico c’è una senior (86 anni) un junior (18 anni), molti liguri e italiani di ogni regione, ma anche 23 stranieri che arrivano da Stati Uniti, Canada, Brasile, Giappone, Gran Bretagna e Irlanda, Francia, Germania, Norvegia, Svezia, Finlandia, Svizzera, Serbia, Spagna. Per la prima volta, il Campionato ospita due concorrenti dalla Finlandia, uno dell’Irlanda del Nord e uno dalla Svezia.
E in tutto questo meraviglioso caos, immaginate me, inebriata, che assaggio.
Perché, l’ho già scritto altrove ma sono felice di ripeterlo, quest’anno sarò tra la giuria del World Pesto Championship (grazie davvero al mio amico Roberto Panizza, aka The King of Pesto, per il gradito invito!). Quindi sabato 29, a Palazzo Ducale, assaggerò e valuterò la produzione degli aspiranti campioni e, se l’esperienza non m’inganna, so già che non troverò, per colore, profumo e consistenza, due pesto uguale. Perché le ricette regionali, fermo restando gli ingredienti, hanno tante varianti quanti i cuochi che le preparano, ed è quello il bello.
Io sono pronta, non vedo l’ora, e vi racconterò tutto. Anzi, fate così, fatevi un regalo: venite anche voi.
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