Iniziamo con un cosa facile facile, ché sono quasi le 19:00 ed è l’ora di pensare alla cena. Questi spaghetti a me piacciono molto e sono adorati da tutti in famiglia, quattrenne compresa. Il condimento è pronto mentre bolle l’acqua e cuoce la pasta, anzi anche prima. Li faccio quando sono in ritardo, ho voglia di comfort food e di qualcosa di allegro, profumato e colorato. La mia amica Cipolla che oltre a fare il pane e comprare quasi solo le materie prime (non acquista il cibo, qualunque esso sia; lei lo fa) è un’appassionata della stagionalità (e fa benissimo) non sarebbe d’accordo nel postare una ricetta con i pomodori a gennaio e avrebbe molto ragione. Però io vivrei di pomodori e nel mezzo del gelido inverno a volte ho bisogno di qualcosa che mi ricordi l’estate. Giuro che la prossima volta sarò più eticamente corretta.
Iniziamo, sul serio, con tutti crismi, la lista degli ingredienti e cazziemazzi.
Tempo di esecuzione: 10 minuti (mentre cuoce la pasta)
Ingredienti per 4 persone
spaghetti di quelli buoni, di Gragnano mi raccomando, ché con un sugo così leggero e “crudo” se lo spaghetto non si abbarbica al condimento è finita, vi trovate nel piatto degli spaghetti-anguilla tristemente bianchi e tutto il sugo in fondo. La quantità? Fate voi. Per noi i canonici 80 grammi a testa sono pochi, mi spiace. Però di solito mangiamo solo la pasta, ecco.
10-15 pomodorini ciliegia o pizzutelli o piccadilly
una manciata di pinoli (occhio a non fare come me che me li mangio tutti prima di iniziare a cucinare)
3 cucchiai di olio evo (dio mio da quanto era che volevo scrivere olio evo! Ora mi sento una foodblogger completa)
2-3 cucchiai di olive taggiasche in salamoia (se ci sono bambini, prendetele denocciolate)
Timo, origano e peperoncino. Ovviamente, se avete raccolto il timo in Liguria o comunque in un bel posto e lo avete seccato e ora lo state sminuzzando con le vostre manine, il tutto acquista quel tocco di poesia che in cucina fa sempre il suo.
Sale q.b. (per quanto, anche scrivere q.b. ha il suo fascino)
Preparazione
Mettete su l’acqua (se vi state chiedendo “su, dove?” neppure questo foodblog for dummies fa per voi, mi spiace, anche stasera andate al cinese all’angolo)
Tostate i pinoli per pochi secondi in una padella antiaderente (se sentite odore di bruciato, è tardi). Toglieteli dalla padella e conservateli a parte. Di nuovo: non mangiateli. Vi dirò che io questa cosa prima non la facevo mai, ma da quando Cracco a Masterchef ha detto che i pinoli vanno tostati perché dentro c’è una larva (?) mi è venuta l’ansia
Tagliate i pomodorini a metà e metteci un pizzico di sale
Fate scaldare l’olio con l’aglio, se lo sopportate. Perché da quando vivo a Milano ho scoperto che l’aglio è più odiato dell’Area C da chi ci vive. Io un po’ ce lo metto, voi fate come volete. Toglietelo comunque prima che si abbrustolisca.
Insieme all’olio e all’aglio se non siete agliofobi eccetera, mettete a rosolare i pomodorini. Devono cuocere poco, 5-7 minuti, giusto per farli ammorbidire e far raggrinzire la buccia.
Quando sono quasi pronti, aggiungete i pinoli e le olive taggiasche e mescolate bene ancora per un minuto. Aggiustate di sale e aggiungete timo, origano e peperoncino se vi piace (io di timo ne metto molto; mi piace il suo profumo).
Nel frattempo dovrebbe essersi cotta la pasta; scolatela molto al dente, conservate un po’ d’acqua di cottura e saltatela in padella per qualche minuto a fuoco vivace insieme al condimento, mescolando sempre e aggiugendo, se diventa troppo asciutta, un po’ d’acqua di cottura o un goccio d’olio. Completate con ancora un po’ di timo e servite subito, caldissimo, perché la pasta tiepida non si può mangiare.
graziellamb says
Fitu faetu. Come non leggerti anche quì!
blimunda says
Graziella, se un giorno sarò ricca e famosa, tu sarai la mia agente 🙂
viadellaviola says
allora, io e le olive taggiasche ci amiamo. e quindi sono contenta di averle trovate qui. poi brava per il blog.
olio evo è una schiccheria!!!!
poi il fatto della larva nel pinolo non mi farà dormire stanotte.
blimunda says
Vero che è inquietante?
graziellamb says
Ricca non so ma famosa sicuramente!!!!!!!! Come “agente” io per ora regalo i tuoi libri alle mie amiche che aspettano o hanno bambini.
CLARISSA says
brava! bello il nome e buoni gli spaghetti!
gaiagiordani says
Pensa che Enrico è terrorizzato dagli spaghetti, ne nascondo una piccola scorta nella cassettiera degli asciugamani (dove lui non guarda) per quando pranzo a casa da sola. Posso fare questa ricetta coi troccoli? : )
blimunda says
No, ma la spaghetto fobia di Suz è magnifica! Ma da dove arriva? Traumi infantili? Comunque sì, la puoi fare anche con le penne, liberitutti!
leviedelgusto says
Chissà che buoni! 😉
fede says
non trovando le taggiasche, che il supermercato è un brutto mondo, ho ripiegato sulle gaeta. risultato buono buonissimo da leccare il piatto (fatto).
la ricetta comunque rientra nella mia categoria preferita: minimo sforzo per il massimo risultato!
in bocca al lupo per la nuova avventura, brava 😉
blimunda says
L’obbiettivo è proprio quello! Crepi il lupo e grazie 🙂
Paola says
ma quante larve ho inconsapevolmente ingoiato? Comunque ci vuol altro! Buonissimi questi spaghetti, subito assaggiati, delicati ma appetitosi, danno soddisfazione.
Marco Mazzei (@marmaz) says
Larva dei pinoli. Tu hai presente quanti ne mangio? Esiste un test per sapere se l’ho presa?
blimunda says
A me lo dici, che mi faccio fuori la bustina da 50 grammi in due manciate? Mia mamma li doveva nascondere “con quel che costano, disgraziata!”.
No, niente test. Ignora Cracco. Secondo me voleva solo spaventarci.
pat says
l’ho provata stasera. fresca, buona e leggera. voglio riprovare con lo scalogno al posto dell’aglio.
blimunda says
Sì, ottima variante: amo molto lo scalogno e se sono senza aglio in casa lo sostituisco senza problemi.